5 Dicembre 2024, Panarotta, piazzale alto, temperatura -7 Celsius…
un freddo becco, ma un cielo estremamente terso…
E’ così che decido di passare la mia prima notte da “astrofotografo” 🙂
Quindi piazzo il cavalletto fuori dal finestrino della Picasso, ci metto su il Google Pixel 8a, lo imposto su “Foto notturna”, punto Orione sopra i pezzi, scatto, tiro su il finestrino e mi metto comodo, al calduccio… ci vorranno 4 minuti e 6 secondi perchè il telefonino completi il suo lavoro, producendo un timelapse di circa un secondo ed uno scatto raw dopo aver fatto lo stacking di 16 foto fatte automaticamente… a quel punto abbasso il finestrino e scatto di nuovo…
Dopo un paio di ore ho ottenuto diversi filmati di un secondo circa, che ho montato in sequenza con iMovie. C’è uno stacco fra un filmato e l’altro, perchè il telefonino ripete tutta la procedura ogni volta, e per 6 secondi non scatta. Devo provare a togliere qualche automatismo ed impostare in manuale alcuni valori, potrebbero snellire la faccenda ed evitare gli stacchi.
Avevo il telecomando bluetooth… potevo prenderlo e risparmiarmi un po’ di freddo 🙂 Poi ho scoperto un software di intervallometro… la prossima volta gli faccio scattare tutta la sequenza in automatico 🙂
Primo Sole per il piccolo Taka FCT-65D, con un prisma di Hershel Sky Rover da 2″ ed un interessante zoom Svbony 3-8mm clickstop parafocale, economico ma bellino assai. Filtri ir/uv cut e Baader Contrast Booster. Sotto al sedere del Taka una Haz31, alimentata da una batteria 12V 6000mAh LiFePO4, col suo cavalletto in carbonio ed una mezza colonna cinese bellina bellina…
Sotto al sedere mio uno sgabello spaziale “foldable” tutto arcobaleno
La foto del Sole è un po’ una schifezza, non rende l’idea della nitidezza… ho solo appoggiato il telefonino all’oculare..
La prima luce la ha vista con la Luna, il giorno prima che nevicasse. Ma una turbolenza assurda ed un seeing pessimo non hanno permesso di farlo lavorare come si deve. Oggi sul Sole è stato strepitoso. Nitidissimo, incisissimo, il cromatismo della foto del Sole viene dall’oculare zoom che per essere economico è risultato sorprendentemente bello, nitido ed inciso.
Stasera esco per la Luna, e alla prossima Luna Nuova il “vero test” da un cielo buio; penso sul Brocon… ma so già che sarà perfetto. Meccanicamente ed otticamente un gioiellino.
Provato anche in terrestre, puntandolo al Forte Spitz Vezzena da Levico… wow!
Non ho tirato gli ingrandimenti, il Sole era ormai basso. Ma lo ho provato coi miei ortoscopici, sia moderni che giapponesi “vintage”, 66-80 ingrandimenti… bellissimo! Con l’inseguimento della Ioptron poi è una pacchia starsene comodi a guardare
Ogni volta che vado di notte in montagna, per osservare il Cielo Notturno, mi capita di incontrare, specialmente scendendo ad ore tarde, animaletti del bosco che si aggirano lungo la strada. Così ho deciso di montare il visore notturno in macchina, e registrare i casuali incontri… Il “collaudo” lo ho fatto poco dopo la Luna Nuova, andando in Panarotta per provare un po’ di riprese col Pixel 8A… La caccia non è stata particolarmente fortunata, niente caprioli, daini, cervi, tassi, volpi, lupi od orsi.. solo alcuni simpatici (e gustosi… hahaha) leprotti 🙂
Il visore in questione è un Akaso Seemor 200, che oltre al classico bianco e nero, ha una modalità “AI” con la quale ricostruisce i colori di quanto inquadrato. Non male 🙂
Gironzolando su Aliexpress ed Amazon durante il Black Friday, capita di trovare cose interessanti a prezzi molto bassi. Molta “roba cinese”, ma qualcosina di buono si trova 🙂
Il binocolone è un Borwolf zoom 20-60×70. E’ arrivato incredibilmente collimato, cosa da non dare mai per scontata. Ben fatto, robusto, bella finitura ruvida, non è un plasticone, ottimo grip. Questo tipo di binocolo non ha l’attacco per cavalletto centrale sulla barra di rinforzo, perchè non ha la barra di rinforzo come i 20×80. Ha i due obbiettivi “liberi”, semplicemente avvitati nel corpo del binocolo, e questo lo rende estremamente sensibile alla scollimazioni. Basta una botta, o basta anche riporlo male per far “saltare” la collimazione, che comunque si risistema facilmente su questi binocoloni. Viene fornito con un supporto per cavalletto, in plastica, da avvitare sul foro anteriore centrale, coperto da un tappino. Il. foro sul binocolo non ha proprio un ottimo filetto, si fatica un po’ a fissarlo, ma basta usare un po’ di cura e gentilezza e si fissa… è pur sempre uno strumento ottico, non una zappa 🙂 Il supporto è abbastanza rigido, ma c’è di meglio. Le lenti, da 70mm appunto, hanno un trattamento verde leggero, l’interno dei tubi è ben annerito e diaframmato, non presenta riflessi fastidiosi.
Lo zoom non è parafocale, ma la leva di comando è molto comoda. La messa a fuoco centrale e diottrica risulta molto dura, come sempre sugli strumenti cinesi, per via della “colla cinese”, un lubrificante molto denso che col freddo indurisce parecchio. Come tutti i binocoli zoom il campo non è molto, ma la visione è nitida ed abbastanza luminosa, il cromatismo c’è ma non è fastidioso, e sbanana pochissimo. Buono il contrasto. Non male direi, per 53 euro spedito, su Aliexpress.
La testa è una Andoer Q08S. Bellissima, leggera, tutta in metallo, con movimenti molto fluidi e ottima frizione. Presa su Aliexpress per 23 euro, un best-buy. Regge il confronto a testa alta con la mia vecchia Manfrotto 🙂 Ho aggiunto al fissaggio del supporto sul binocolo un paio di “prolunghe”, alcuni centimetri, per spostare il binocolo un po’ indietro ed evitare di avere la leva della testa proprio fra i denti 🙂
Il cavalletto è un Victiv NT70, un po’ plasticoso, ha la colonna regolabile a manovella. La colonna è in plastica, quindi traballa un po’… ma tenendo con una mano la leva della testa e con l’altra la colonna, la visione risulta molto stabile. La colonna regolabile a manovella è estremamente comoda perchè permette di regolare e variare l’altezza comodamente, osservando rilassati da seduti. La testa fornita di serie è decisamente scadente, tutta in plastica. L’unico aspetto positivo è che è inclinabile lateralmente. Sostituita subito con la testa fluida. Ma per 35 euro, su Amazon va benissimo da usare con un binocolo. C’è pure una piastra a sgancio rapido in più, anch’essa in plastica, e la custodia che è carina. Alla stessa cifra si può prendere un mini treppiede in alluminio telescopico, con una bella testa a sfera robusta, tutto in metallo, ma non con la colonna regolabile a manovella, che su un binocolone è “quasi fondamentale”. Quindi questo qui va benissimo. Probabilmente lo si trova anche in un qualsiasi negozio cinese alla stessa cifra o meno.
Questi puntatori laser verdi hanno l’attacco del loro supporto per canna di fucile, che ci sta perfettamente sul tubo di plastica del “cannocchiale polare” del Minitrack. Sono centrabili sui due assi con una brugola ed hanno una batteria al litio ricaricabile 14250 Bisogna comperare a parte un caricabatterie adatto.
E finalmente una bella uscita notturna di Luna Nuova, sul Passo Brocon, nel piazzale della Malga Arpaco.
Una serata un po’ improvvisata si è trasformata in un piccolo Star Party. Un seeing discreto un cielo terso e pochissima umidità… vin brulé, drezza mochena ed ottima compagnia. E una rassegna di strumenti notevoli, guidati dalle mani esperte di astrofili giunti un po’ da ogni dove 🙂
Finalmente la mezza colonna di Aliexpress è arrivata. Perfetta per la mia fedele Haz31 a moto armonico e relativo cavalletto Ioptron in carbonio, è compatibile con una sfilza di atre teste e cavalletti, ed è costata una cippa e mezzo… 🙂
Ora il mio bellissimo Genesis “vintage” è libero di muoversi senza intralcio. La torretta è una Bresser Deluxe che non necessita di correttore di tiraggio, e va a fuoco con tutto. Gli oculari sono una coppia di Hyperion zoom Mark IV, parafocali e con click-stop, comodissimi. Alla testa ho fissato una bella batteria LiFePo4 da 6000mAh, con un velcro adesivo meccanico 3M tipo quello del Telepass. Bisognerà ora vederne la durata nelle fredde e lunghe notti invernali… per adesso tutto sta funzionando stranamente bene… tutto pronto per la Luna Nuova… 🙂
L’unica menata, decisamente fastidiosa, è stata il livello a bolla della testa Ioptron, che era fuori come una benna. Per tararla correttamente abbiamo messo, con Sandro, tre pezzetti di nastro gommato biadesivo sotto alla bolla, in modo che le tre viti di fissaggio/regolazione rimanessero in tensione dopo averle registrate usando un’altra piccola bolla di riferimento … 🙂
Credo che questo sia lo StarTrail più bello che abbia fatto. E’ stato fatto, qualche annetto fa, con un bellissimo Samyang 8mm, obbiettivo fish-eye che adoro, dalla finestra del bagno della casetta in Bondone, alle Vanezze, in una fredda notte invernale. Le luci sotto sono Trento.
🙂
Non ho potuto “tirare” più ore perchè all’epoca non avevo ancora la batteria doppio corpo, ed il freddo dell’inverno butta giù le batterie parecchio.
Approfittando di uno dei pochi giorni in cui non pioveva, sono andato in Panarotta, per provare a vedere la cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS. Sono rimasto talmente colpito dalla fotografia che ha scattato il Cionki con un Google Pixel 8, che alla fine ho preso il modello “base”… lo ho trovato a 375 euro spedito… un prezzo ragionevole. La modalità astrofotografia è impressionantemente semplice ed efficace. Basta inquadrare la porzione di cielo che ci interessa, col telefonino su un cavalletto, o appoggiato stabilmente a qualche cosa, selezionare “foto notturna” dalla fotocamera, scegliere l’ingrandimento (0.5-1-2), aspettare che il simbolo “luna” sul display diventi “stelline”, cliccarlo ed aspettare quattro minuti. Non serve mettere a fuoco, non serve regolare esposizione o diaframma, non serve nessun intervallometro… In quattro minuti la fotocamera scatterà una marea di fotogrammi, regolando tutti i parametri da sola, e alla fine otterremo un breve time-lapse di un secondo, ed una immagine del singolo fotogramma “migliore” sia in JPG che in RAW, avendo prima abilitato la modalità raw nelle impostazioni. Il risultato è impressionante. Dopodiché possiamo, dal menu Foto del telefonino, andare a fare la post-produzioni che ci garba. Possiamo croppare, tagliare, lavorare su vivezza, luminosità, luci, ombre e molto altro. Possiamo applicare filtri da una rosa molto ampia, ce n’è per tutti i gusti. Possiamo aggiungere scritte, linee ed altro ancora. Praticamente tutto quello che facevo con Photoshop… ma direttamente dal Pixel. Insomma, una figata assurda 🙂
Tutto questo è stato fatto direttamente sul telefonino 🙂 Volendo avrei potuto anche pubblicarlo direttamente da li su WordPress… molto, moooolto fiko 🙂